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Il fulcro di questa ricerca è il travaglio di donne e uomini di religione ebraica, italiani e stranieri, costretti a vivere, dal 1940 al 1944, mesi e anni di domicilio coatto nei Comuni di Pennabilli, San Leo e Sant'Agata Feltria, tappe di una peregrinazione che li ha visti segregati in altre località delle Marche e della Penisola. Dalla ricostruzione delle storie familiari, nel doloroso contesto della persecuzione razziale, emerge la tragica realtà della deportazione. Il quadro che ne esce nella sua insensata ferocia, nella sua inutile disumanità, nelle molte vite qui rievocate, dimenticate dalla storia e dissolte nel fumo dei forni nazisti non potrà non toccare profondamente il lettore.